La presentazione del Rapporto nel solco del “Cammino delle Letture”

In Italia la piaga sociale della povertà continua a diffondersi in modo inarrestabile: numerose persone  vivono in condizioni indigenti con un limitato, e molte volte nullo, accesso a beni essenziali e servizi sociali che garantiscano il minimo sostentamento. È quanto attesta il rapporto “Povertà in attesa 2018”, redatto dalla Caritas Italiana e presentato a Matera nell’ambito delle iniziative promosse dal progetto religioso-culturale de I Cammini. A riguardo il Cammino di riferimento è stato rintracciato nel “Cammino delle Letture”.

I dati sulla povertà in Italia

Entrando nel merito del documento, i dati parlano chiaro: il numero di poveri assoluti nello Stato italiano aumenta vertiginosamente, passando da 4 milioni 700 mila del 2016 a 5 milioni e 58 mila nel 2017. L’analisi dei dati – illustrata da Federica De Lauso, dell’ufficio studi Caritas Italiana – diventa maggiormente sconfortante quando si legge che dagli anni pre-crisi ad oggi i poveri sono aumentati del 182%. I giovani italiani risultano le categorie più svantaggiate, la povertà tende a crescere al diminuire dell’età: i minorenni sono 1 milione 208mila (il 12,1% del totale) e i giovani nella fascia 18-34 anni 1 milione 112mila (il 10,4%). In definitiva, un povero su due è minore o giovane. Grande rilevanza assume la povertà educativa che interessa, in gran parte, famiglie indigenti a livello socio-economico. Nelle Regioni del Mezzogiorno nelle Isole si denota una minore copertura di asili nido, di scuole primarie e secondarie con tempo pieno, una percentuale più bassa di bambini che fruiscono di offerte culturali e/o sportive e al contempo una maggiore incidenza dell’abbandono scolastico.

I dati sulla povertà in Basilicata e nella Diocesi di Matera – Irsina

In ottica locale, i dati dei centri di ascolto diocesani Caritas Basilicata riportano che il 43,2% delle famiglie non riesce a far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro; il 32,9% delle famiglie non ha soldi per vestiti necessari; il 24,8% delle famiglie arriva a fine mese con molte difficoltà. Risalta anche la povertà educativa che, a grandi linee, ricalca i dati nazionali: la Caritas diocesana di Matera-Irsina ha prestato ascolto ad un gran numero di persone povere, la gran parte con un livello di istruzione afferente alla licenza media (62%).

Le riflessioni del Vescovo e del Direttore della Caritas diocesana

Presente all’incontro il Direttore della Caritas diocesana di Matera-Irsina, Anna Maria Cammisa, che ha illustrato l’operato del centro di ascolto: “In questa struttura accogliamo i senzatetto, organizziamo progetti formativi e tirocini nelle scuole, realizziamo progetti per famiglie e giovani. Ma dobbiamo fare di più: aumentare gocce di carità all’interno dell’oceano della povertà”. Cammisa ha anche sollecitato alla collaborazione gli enti locali, come la Regione: “Chiediamo di più, che ci sia maggiore attenzione a queste problematica e che ci siano in gioco persone che abbiano a cuore il bene comune”. L’Assessore alle attività produttive della Regione Basilicata, Roberto Cifarelli, ha recepito il messaggio e in occasione dell’incontro ha presentato il piano di contrasto alla povertà elaborato dal governo regionale per il triennio 2018-2020.

L’ultima parola è stata affidata all’Arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Caiazzo: “Ci vuole ascolto ed agire insieme nelle decisioni più importanti, dobbiamo essere capaci di leggere la storia e il momento presente che stiamo vivendo. Le Caritas parrocchiali hanno il polso della situazione perché sono a stretto contatto con la povertà. E, dunque, la vera cultura è quella di accompagnare e aiutare le persone: le iniziative della Caritas rientrano pienamente in questo quadro”.