Terre di luce APS

La Storica occasione di Matera Capitale Europea della cultura per il 2019 non può non metterci, come Chiesa, nell’ottica di osservare che il crescente “turismo culturale” e di qualità che la nostra città si appresta ad offrire ai tanti “cittadini temporanei” (turisti) che ospiteremo, apre anche nuovi spazi di azione e nuove declinazioni del cosiddetto “turismo religioso”, che noi potremmo anche chiamare “turismo dei valori”, un fenomeno sempre più studiato e analizzato, dai caratteri assai variegati e differenziati.

All’homo viator (turista o pellegrino) la Chiesa è chiamata a offrire attraverso l’arte, le immagini, gli arredi, gli ambienti, le produzioni musicali, letterarie, le tradizioni, spazi di senso e di significato, occasioni di preghiera e di lode, percorsi di ricerca, di memoria viva, di trasmissione di valori. Papa Francesco, del resto, nell’Evangelii Gaudium (n° 167) ci conferma, in tal senso, indicando anche la strada della bellezza per l’annuncio di Cristo Risorto:
 “È bene che ogni catechesi presti una speciale attenzione alla “via della bellezza”.

“Sembra infatti che l’uomo senza Chiesa sia irresistibilmente attratto dalle chiese”.

L’Arcidiocesi di Matera-Irsina, nel novembre 2015, ha istituito un gruppo di lavoro affinché la comunità diocesana potesse elaborare e proporre al proprio interno e al territorio un contributo specifico al percorso che Matera e la Basilicata stanno compiendo dopo la designazione della Città a Capitale Europea della Cultura per il 2019. (…) A seguito di un protocollo di intesa con la Fondazione Matera-Basilicata2019 e con il Comune di Matera, la comunità diocesana intende cogliere questa opportunità per elaborare una visione più ampia di cultura, che vada oltre gli eventi del cosiddetto “anno faro” del 2019.”

Il brano a lato riportato costituisce l’introduzione al testo, dal titolo, appunto, “Tra Radici e futuro” (cfr. documento disponibile qui), che la diocesi ha elaborato e prodotto con un lavoro durato più di un anno e che costituisce la base programmatica di un impegno a lungo termine, capace appunto di andare “oltre” il 2019 e che ha costituito la pratica assunzione di responsabilità della chiesa materana rispetto alla occasione storica data dalla designazione di Matera a Capitale europea della cultura.

Il concetto di “eredità” del 2019 per la nostra gente e il nostro territorio è la linea guida essenziale su cui ci si è mossi per un progetto articolato, forse ambizioso, sicuramente desideroso di cogliere questa occasione e definire un percorso a lungo termine efficace per incidere sul territorio.

Su queste premesse e seguendo le indicazioni della CEI è nato  il Parco culturale ecclesiale “Terre di luce”: la definizione che Giovanni Paolo II diede delle terre lucane.

mappa_dei_cammini

Per “Parco Culturale Ecclesiale” s’intende:

“un’area legata non solo al territorio geografico, ma anche alla cultura, alle tradizioni, agli stili di vita, alle esperienze religiose come risposta alla necessità di tutela, di valorizzazione nella sua specifica peculiarità storica, culturale, ambientale, economica, spirituale.”

Il Parco Culturale Ecclesiale intende configurarsi come un sistema territoriale che promuove, recupera e valorizza, attraverso una strategia coordinata e integrata il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, ricettivo, ludico di una o più Chiese particolari.
Una realtà che sappia raccontare che il valore della cultura dipende anche dalla nostra crescita interiore e spirituale e che ad ogni bene culturale dovrebbe corrispondere sempre una comunità.

Con questi obiettivi è stata quindi costituita di concerto con l’Arcivescovo una Associazione di promozione sociale, denominata appunto “Parco culturale ecclesiale “Terre di luce” APS, che vede quali soci fondatori i membri storici del gruppo di lavoro a suo tempo costituito per la redazione del documento “Tra radici e futuro” ma sostanzialmente aperta a tutti coloro che in ambito ecclesiale mostreranno interesse a impegnarsi in questa iniziativa.

Nel percorso logico così avviato, già durante le celebrazioni del 2019 il Parco potrà mettersi alla prova grazie all’attuazione del programma di eventi denominato “I CAMMINI”, prodotto in collaborazione con la Fondazione Matera-Basilicata2019 che finanzierà in maniera sostanziale il programma e che coinvolgerà nell’arco di 18 mesi le 6 diocesi della Basilicata in un programma di oltre 100 iniziative progettate secondo 8 percorsi tematici (“I cammini”, cfr. documento allegato). Il programma de “I Cammini” è un grande impegno, che potrà dare occasione di sperimentare la rete di relazioni e la capacità di lavorare insieme di tutta la comunità ecclesiale, oltre che generare idee e risorse utili a mettere in moto una macchina complessa quanto affascinante, che guardi al futuro.

Nella tavola sopra, ben si evidenzia come l’idea dei “cammini” sia foriera di un vero e proprio sistema che potrebbe scaturire dal programma. Mettendo, come si dice, “a sistema” le varie iniziative, temi e tappe diventano una vera e propria mappa di comunità che si incontrano e si conoscono e producono valore: guai a disperdere questo patrimonio e a non cercare anzi di svilupparne il più possibile le potenzialità. Focus di questo lavoro sarebbe la costruzione del bene comune fondato sull’alto valore sociale della carità e sullo speciale rapporto che c’è tra questa e la cultura. Il tema dello stretto rapporto che intercorre tra carità e cultura diventa quindi una strategia sapientemente e concretamente realizzata nella nostra Chiesa in occasione della storica designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura.