La produzione artistica di Simone da Firenze

Nel patrimonio religioso-culturale lucano assume grande rilevanza la produzione artistica di Simone da Firenze. Molte delle sue opere si ritrovano in Basilicata – come nelle località di Senise, Salandra, Stigliano, Venosa, Acerenza, Armento e Potenza  – e contribuiscono ad arricchire il panorama artistico rinascimentale italiano, florido di innovazioni.

Molto interessante risulta il profilo dell’artista delineato dalla professoressa Elisa Acanfora, docente di storia dell’arte moderna dell’Università della Basilicata: “Simone da Firenze si colloca tra gli artisti che introducono nel territorio lucano lo stile innovativo del Cinquecento, la ‘maniera moderna’ come veniva definita da Giorgio Vasari. Le sue opere si rintracciano soprattutto in Basilicata ma le sue origini sono ancora incerte: alcune fonti dicono che fosse lucano, altre fiorentino”.

Di certo l’influenza artistica è legata ai ‘grandi maestri’ del Rinascimento, come illustra la professoressa: “L’artista segue le orme di Michelangelo, Raffaello e Leonardo, molte fonti raccontano che la propria formazione si sarebbe svolta a Roma. I tratti caratteristici – aggiunge la docente – sono la monumentalità delle forme, l’intensità degli affetti grotteschi nelle espressioni dei sentimenti”.

Il Rinascimento in Basilicata

Il cambiamento di un nuovo stile tipicamente rinascimentale in Basilicata ha tardato a manifestarsi: “All’inizio del Cinquecento lo stile artistico in Basilicata era legato al tardo gotico – osserva Acanfora – visibile dalle opere di Nicola da Novi che firma un affresco nel 1513, commissionato dal frate Pietro Corona”. Ma lo stesso frate dieci anni dopo decide di cambiare rotta: “Corona commissiona a Simone da Firenze, nel 1523, il polittico presente nella chiesa di San Francesco a Senise”.

Di seguito si avverte, conclude la docente universitaria,  “un grande mutamento di gusto, di mentalità” perché “l’attività dell’artista inaugura la nuova stagione rinascimentale nel territorio lucano”.