Cosa sono le Confraternite?

A Matera nel mese di giugno si svolgerà il XXVI° Cammino Nazionale delle Confraternite. Quest’anno la Confederazione delle numerose confraternite italiane ha scelto la Capitale Europea della Cultura per il 2019 per radunarsi, in quanto esiste un fil rouge tra la città e i gruppi di fedeli, come afferma il presidente della Confederazione, Francesco Antonetti: “Le confraternite negli otto secoli di vita hanno creato non solo culto ma anche cultura in Italia ed Europa: Matera è la meta giusta sotto quest’ottica”.

Entrando nel merito delle confraternite, è interessante analizzarne brevemente l’origine e il significato. Sono state fondate attorno al XII secolo e possono essere definite come associazioni di fedeli cristiani che operavano per l’esercizio di opere di carità e di pietà e, successivamente nel tempo, hanno assunto lo scopo di incrementare il culto pubblico. I membri sono costantemente impegnati in una attività comunitaria cultuale, liturgica e di preghiera, ed una partecipazione attiva a benefici, indulgenze, e suffragi per le anime.

I beni culturali delle Confraternite

Di rilevante interesse risultano i beni culturali delle confraternite, tema di confronto durante l’incontro nella città dei Sassi.  “I beni culturali delle confraternite – osserva Antonetti – sono una delle più grandi forme di espressione della pietà popolare. Sono opere molto belle, di valore storico culturale, non nascono da un ‘mecenatismo’ di persone abbienti  ma dalla semplicità del cuore che si esprime, mediante la bellezza artistica con preghiere verso Gesù Cristo. Un cuore semplice che si fa grande nella preghiera  e nell’espressione della pietà popolare”.

Come gestire e preservare i patrimoni artistici, un tramite fondamentale per praticare il culto religioso? La questione sarà posta all’assemblea dei confratelli che potranno ascoltare diverse relazioni in merito: “Dopo i saluti – illustra il presidente della Confederazione – ci soffermeremo, in primo momento, sulle chiese lucane e il movimento confraternale dal Concilio di Trento al Concilio Ecumenico Vaticano II; approfondiremo anche nel dettaglio gli aspetti giuridici relativi ai beni confraternali. Per poi giungere ad una tavola rotonda dalla quale si trarranno le conclusioni riguardo le stesse opere religiose-culturali che noi vogliamo maggiormente preservare e presentare alle generazioni del futuro”.

“Determinate opere artistiche – conclude Antonetti – sono l’espressione della preghiera e della pietà popolare. Il popolo, da otto secoli e attraverso le confraternite, manifesta la propria adorazione verso il trascendente tramite il culto religioso che comprende anche una bellezza artistica da preservare”.