Grande affluenza per la mostra “Segni di luce a trame d’oro”

Il grande successo del progetto de I Cammini si riflette anche nella diocesi di Tricarico. Attualmente risultano pochi gli eventi realizzati dal progetto all’interno dell’area diocesana tricaricese, ma la mostra “Segni di luce a trame d’oro” –  l’esposizione di una nutrita serie di preziosi paramenti liturgici in tessuti pregiati e ricami in oro – ha segnato dei risultati molto positivi.

“La partecipazione all’inaugurazione della mostra – afferma il direttore del Museo Diocesano di Tricarico e referente de I Cammini per la diocesi di Tricarico, Don Nicola Soldo –  è stata notevole e l’affluenza ad essa in questo periodo di apertura è significativa: a nemmeno due mesi dall’inizio abbiamo oltre un migliaio di visitatori, considerando che siamo in una piccola realtà interna. I visitatori sono di ogni dove: italiani ed esteri”. La mostra è stata allestita nel Museo Diocesano di Tricarico dal 6 aprile e sarà aperta al pubblico fino all’1 settembre. Un’esposizione rara, autentica e significativa.

 

Le reazioni della comunità e dell’Arcivescovo Intini

Il messaggio de I Cammini, infondere speranza cristiana attraverso la cultura, è stato recepito anche dalla comunità del territorio diocesano: “L’esperienza di questa operazione – osserva Don Nicola Soldo – è una chiave interessante per leggere la storia del nostro popolo. La reazione è stata di interesse e di grande partecipazione e coinvolgimento”. Dunque, progetto esaltante che comprende ampi margini di miglioramento riguardo il coinvolgimento dell’intero territorio lucano: “Sicuramente – rilancia il sacerdote – ciò che va potenziata è una maggiore sincronia ed omogeneità tra centro e periferia della regione per evitare la frantumazione della proposta”.

Anche l’Arcivescovo della diocesi di Tricarico, monsignor Giovanni Intini, non nasconde tutta la sua soddisfazione, “il Vescovo – continua Soldo – ha salutato con estremo sostegno I Cammini”, con il benaugurante auspicio che “si arrivi sino in fondo a quello che era uno degli obiettivi primari: oltre Matera 2019, con l’innescarsi di percorsi virtuosi tesi a far crescere le nostre realtà nella valorizzazione del patrimonio e nella promozione umana delle risorse”. Però è necessario non allontanarsi dal cuore pulsante del progetto: “Alla base è prioritario, sostiene il presule, che si riscopra e si ricentri la radice di fede che sottende questa operazione”.